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Cerimonia del tè in Giappone: ecco come comportarsi

Vassoio con tazza di tè verde e piccolo dolce per cerimonia del tè in Giappone

Hai mai partecipato ad un cerimonia del tè in Giappone? Guarda che non è come andare da zia Concetta a bersi il tè delle cinque, no. E comunque, mia nonna si chiama Lella.

In due occasioni mi è capitato di partecipare alla cerimonia del tè: al centro del turismo di Kanazawa e in visita al tempio Myotsuji di Obama, nel Fukui. In entrambe le occasioni si trattava di una cerimonia flash (per mancanza di tempo, purtroppo), ma le regole che trovi qui sono valide.


Origini della cerimonia del tè

Indovina un po’ da dove arriva questa pratica? …Dalla Cina! Ovvio, come quasi la totalità della cultura giapponese, avoja a dì, avoja a fa’.

La cerimonia fa parte della pratica zen, ma non scenderò nel dettaglio. Trovi più informazioni dettagliate qui. Ricorda però che ogni movimento, oggetto, posizione e ordine delle fasi non è casuale.

Il tè utilizzato per la cerimonia è polvere di tè verde, difatti non si tratta di un’infusione bensì di una sospensione. Mi sento come se stessi improvvisamente parlando di motori.

Il tè matcha ha un sapore forte e leggermente amaro, conosco gente che lo ama e gente che lo odia. A me non dispiace affatto.

Come comportarsi durante la cerimonia

Il “galateo” della cerimonia del tè, chiamato Otemae, spiega benissimo cosa fare e cosa non fare durante la cerimonia.

Il dolce wagashi

Ti viene servito un piccolo dolce, chiamato wagashi che tradotto significa letteralmente “dolce giapponese”: inchinati per bene, prendi il piattino e ringrazia dicendo “Okashi o choudai itashimasu“. La frase significa “Sto ricevendo il dolce”, e tu penserai “Beh, che ovvietà” ed io ti rispondo “Hai mai visitato il Giappone?”.
Se c’è la forchettina – kuromoji – dividi il dolce in piccoli pezzi, altrimenti mangia con le mani, cercando di non agire come nella pubblicità delle Fonzies.

Piccolo dolce giapponese rosa con dentro un sakura

Wagashi con dentro un sakura

Non si deve MAI, e ripeto MAI, mangiare e bere contemporaneamente. Che qua mica stiamo a bere il tè con i biscottini di pasta frolla, o le sfogliatelle, o i cannoli. Mammamia… che darei.

La tazza di tè verde

Hai osservato la persona che lo preparava, ti sei chiesto “Ma come mai usano il pennello da barba?” e poi ti ha assalito quel pensiero che in un’altra epoca per un pensieri simile ti avrebbero buttato in un pozzo e accusato di eresia. Ah no scusa, quella sono io.

Dicevo.
Ti viene servito il tè verde. Bene, fai come prima, inchinati e ringrazia dicendo “Otemae itashimasu” cioè “Sto ricevendo il tè”. Prima di bere però, ecco come s’ha dda fa:

  • Contempla la tazza. No, non sto scherzando. Parte della cerimonia è anche l’apprezzamento degli oggetti di chi vi prepara il tè, e se pensiamo a quando ci si scambiano i bigliettini da visita qui in Giappone o quando si ricevono regali troviamo dei parallelismi.
  • Con la mano sinistra sotto la tazza e quella destra che tocca la parte sinistra della tazza girate in senso orario la tazza per due volte. Perché? La risposta è la scritta nella tazza. No, aspetta, non devi mica tradurre, eh. Nella posizione in cui ti viene data la tazza, dinanzi a te troverai questi disegni o incisioni, ed in questo modo li girerai verso chi prepara la cerimonia, in senso di rispetto.

Tazza per cerimonia del tè appoggiata sul tavolo e con tè verde

Proprio per rispetto nei confronti di queste preziose tazze, ricordati di fare attenzione se indossi anelli che possono rovinarla. Io mi sono dovuta togliere anche la fede, che ancora non ho perso.

Quando hai finito di bere – parliamo di due sorsi eh, mica una mezza pinta – pulisci con indice e pollice la parte di tazza dove hai poggiato la tua bocca, poi girala di nuovo con gesto uguale a quello precedente, ma senso antiorario, e riappoggiala.

Per vedere più foto/video vai al mio profilo Instagram fujidalgiappone.

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