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“È tutto un manga manga”: l’enciclopedia robottonica

è tutto un manga manga

Ma tutti quei robot nei manga giapponesi degli anni ‘70-’80, esattamente, che c’hanno insegnato? Ironicamente, ce lo raccontano in “È tutto un manga manga (EF edizioni) la penna – che scrive – di Roberto Corradi – e la penna – che disegna – di The Hand

L’enciclopedia robottonica che smonta i robot con l’originalità che forse è mancata a chi li ha montati

“Ma che vor dì?” Eh, che gira e rigira, le storie di questi 31 robot si assomigliano sempre un sacco, ma quando sei giovanissimo, certe cose non le noti; poi cresci, e quando torni a dare una sbirciata, la nostalgia va di pari passo con il dubbio che i giapponesi avessero campato anche un po’ per spirito d’emulazione. 

Detta in breve, se pensi che quelli di Beautiful manchino di idee, diciamo che pure i giapponesi al tempo non stavano messi poi tanto meglio.

Il sarcasmo, una costante fissa (e fissante) 

Tra l’ammasso di ferraglie che formano quei robot, alti o meno alti, pieni o vuoti, il sarcasmo del libro fa da collante. Perché un quesito che gli autori ci lasciano ben chiaro è “Ma ‘na cosa del genere, come fa a reggersi?”. E la verità, è che ce lo chiediamo tutti noi.

(E mentre me lo chiedo, rido silenziosamente seduta nella metropolitana di Tokyo, dietro la mascherina che questo 2020 ci ha fornito come brand universale.)

Come farò a guardare il Gundam con gli occhi di un tempo?

Ogni volta che vado ad Odaiba, un salto al Gundam ce lo faccio. Eh, fosse mai che si sia arruginito qualche pezzo nel frattempo. Che poi, io in 3 anni e mezzo non ho mai visto lo spettacolino in cui muove delle parti e cambia le luci.

Ma di una cosa sono certa: ora che ho letto il libro, ogni volta che tornerò ad Odaiba non riuscirò a guardarlo senza pensare al Bimby, un grande Bimby di 18 metri. Un Bimbone, quindi. Non posso dire altro, sennò che gusto c’è?

Alcuni robot che ti accompagneranno in “È tutto un manga manga”

Il Grande Mazinga, Daitarn 3, Mazinga Z, Ufo Robot Goldrake, Gundam, Jeeg Robot d’acciaio. Proprio rispetto a quest’ultimo, il libro ci lascia anche una rivelazione incredibile: come ci spiega Piero Pelù nella prefazione, non era lui ad aver cantato la sigla di Jeeg Robot d’Acciaio, eppure questa leggenda metropolitana ha girato in Italia per anni. Ci avevi creduto anche tu, no?

Gli Autori

Roberto Corradi (1976) romano, deve i suoi inizi a Corrado Mantoni. Ha lavorato con Alberto Sordi, ha inspiegabilmente diretto quattro settimanali umoristici, ha fatto un po’ di personaggi a 610 e al Ruggito del Coniglio, ha pubblicato dei libri e scritto spettacoli per il teatro, la tv… cose così. Sa fare anche il pandoro che quando uno legge questa bio, è l’unica cosa che poi si ricorda.

Maurizio Di Bona (1971)è un disegnatore napoletano noto come “The Hand”. Si occupa di rockstar, fumetto, filosofia e satira. Ha collaborato con Beppe Grillo, Gillian Anderson e la compianta Dolores O’Riordan dei Cranberries. Ha scritto e disegnato Cose da Runners (Becco Giallo 2016) e Chi ha paura di Giordano Bruno (Mimesis 2006). Quando non disegna va a correre per trovare le giuste ispirazioni.

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