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La festa del pene di ferro di Kawasaki

festa del pene giappone

Tutto avrei pensato nella vita, ma mai di dovervi raccontare della festa del pene. Aspetta: prima di pensare male, specifico che questa è la festa della fertilità che si celebra qui in Giappone.


È aprile. Siamo a Kawasaki. Si, si, lo so che stai pensando alle moto. Ma oggi non siamo qui per i motori. Oggi è addirittura Pasqua. Ma non per noi, dato che in Giappone non si festeggia.

Noi siamo all’addio al nubilato in grande stile: il Kanamara Matsuri, ovvero la festa del pene di ferro.

La leggenda del Kanamara Matsuri, la festa del pene

Sembra che questa festività si celebri da vari secoli e provenga da una leggenda.

“Un uomo geloso di una ragazza che non voleva sposarlo si trasformò in un minuscolo demone e si nascose nella sua vagina. Possedeva denti aguzzi, atti a castrare qualsiasi uomo con la quale la ragazza avesse avuto rapporti intimi. Castrò il suo sposo durante la prima notte di nozze. La ragazza si recò quindi da un fabbro che creò un pene di ferro che riuscì a rompere i denti del demone.”

Solo ora mi rendo conto di quanto il lavoro dei fabbri sia importante. Non solo inferriate e portoni, cari amici.

festival pene giappone
Dipinto dedicato al Kanamara matsuri

Dalla leggenda nasce quindi questo festival in cui si celebra la fertilità e la salute. Non trovo la connessione, ma, come da quasi un anno a questa parte, ho deciso di non farmi troppe domande a cui nemmeno i giapponesi saprebbero rispondere. E, fra l’altro, non c’è traccia di una misera statua di vagina. Maschilisti che non siete altro.

Viene da chiedersi se la festa sia considerata una questione seria. Dipende da cosa si intende per “serio”. Siete mai stati ad un gay pride? Qui non ti lanciano caramelle e preservativi, però in quanto a gadget c’è l’imbarazzo della scelta. Anche se “la scelta” è davvero l’unico imbarazzo, a quanto pare.

Come si svolge il Kanamara Matsuri?

Arrivati alla stazione di Kawasaki-Daishi ci rendiamo conto che sono presenti pochissime persone giapponesi. Impressionante, è la prima volta che vedo tanti tratti occidentali, gente cafonamente tatuata e valanghe di occhiali da sole. C’è un mare di brutta gente, inclusi noi.

Dopo aver atteso quasi venti minuti per attraversare due incroci, arriviamo al tempio scintoista di Wakamiya Hachimangu, dove ha inizio la celebrazione. Si intravedono le statue di due falli giganti (niente di Siffrediano, sia chiaro) una in acciaio nera e l’altra rosa. La rosa è decisamente più simpatica. Più fake. Ce n’è anche uno piccolino, di legno. Belletto. Oserei dire “più in linea con gli standard giapponesi per quello che mi viene raccontato”.

C’è un tizio che parla al microfono. In giapponese, ovviamente. Parla come se fosse ubriaco ma in realtà non lo è. Vuole solo farci divertire. D’altronde siamo o non siamo alla festa del pene? Tenta anche di parlare in inglese suscitando una risa collettiva. Lascia stare cumpa’. Non ce ne frega un c… Scheeeerzo.

Ad un certo punto il tizio dice che il pene rosa si chiama Elizabeth. Quindi mi state dicendo che siamo andati a Kawasaki per celebrare la festa di Elizabeth, un simpatico pene rosa.

La mia dignità forse è morta proprio lì, in quel momento.

Chiedo alla mia amica giapponese il perché di quel nome. Mi dice che forse ha a che fare con la regina Elisabetta d’Inghilterra. Perché? “Forse perché è una donna forte” dice lei. Che c***o c’entra? Nulla, infatti si sbaglia. È una donazione delle drag queen del club Elizabeth Kaikan di Tokyo. Ahhhhh. Che bel omiyage.

Il pene Elizabeth trasportato al Kanamara Matsuri
Il pene Elizabeth trasportato al Kanamara Matsuri

Inizia la celebrazione. Avete presente una qualsiasi processione di paese? Ecco, questa è uguale. Alcuni tizi prendono in spalla le statue e le trasportano per il quartiere. Olè.

La gente li segue. Ed in teoria prega. Prega per la fertilità, per la salute, per il denaro. Dunque, per la salute e denaro sono d’accordo, ma per il bene della nostra società ci penserei due volte prima di lasciar pregare per la fertilità proprio tutti. Non vogliamo ritrovarci un mondo pieno di teste di c… 😛

2 commenti su “La festa del pene di ferro di Kawasaki”

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