Le donne giapponesi hanno la fissazione per la pelle bianca. Come mai?
Estate 2010. Valencia. Il sole del mattino scotta nella spiaggia della Malvarrosa. È uno dei primi anni della mia vita – forse sarà anche l’unico – in cui posso definirmi abbronzata. Io, che nonostante quell’abbronzatura alimentata giorno per giorno, dopo quindici giorni dal ritorno in Italia sembravo di nuovo una rustica bambola di porcellana.
Ora che sono in Giappone, mi sento nel mio Pantone giusto. Si fa per dire, ovviamente.
Se non sai a cosa si riferisce la mia affermazione, ti racconto cosa succede.
Una pelle priva di macchie
…è la fissazione di (quasi) ogni donna giapponese.
Mentre noi ce ne andiamo al mare negli orari strategici per poterci guardare allo specchio e dire “Evvai, finalmente mi posso vestire di bianco senza sembrare ridicola, oltre che una gelataia”, qui – nel regno delle creme sbiancanti – la scritta “Whitening“spicca in qualsiasi drugstore o conbini. Un po’ come quando durante i saldi vedi i cartelli “Sale“, e sai che anche se spenderai dei soldi per cose che non ti servono, almeno non subirai l’effetto collaterale della cellulite.
Le donne giapponesi adorano la pelle diafana
In tempi antichi – neanche troppo – in Giappone – in realtà in tutto il nordest asiatico – la pelle bianca veniva associata ad un alto ceto sociale, mentre la pelle scura rimandava al lavoro nei campi o all’aperto, e quindi ad un ceto inferiore.
E nei tempi moderni? Le donne orientali vorrebbero sempre più somigliare allo stereotipo di donna caucasica, considerata come canone di bellezza da seguire.
La pelle bianca è sinonimo di purezza e candore, blablabla: insomma, le motivazioni sono profonde come l’acqua dell’Onsen. Ogni Paese ha le sue fisse.
Tempo fa pubblicai sulla pagina di Facebook un post dedicato a questo sondaggio su donne giapponesi che svolgono lavori d’ufficio (l’articolo è in inglese): sembrerebbe che la pelle chiara sia considerata importantissima quando si incontra per la prima volta qualcuno in ufficio. Una pelle chiara e priva di imperfezioni è sinonimo di persona in salute e che, quindi, ispira fiducia.
Ho capito. Mi state dunque dicendo che il pacchetto di patatine o pop-corn il sabato sera, con conseguente domenica in brufolandia non capita mai?! Mi dissocio. Se non ti lecchi le dita godi solo a metà.
Chi è il responsabile di questa tendenza? Un po’, come appunto specificato prima, il fattore culturale ed “Un po’ tanto” le aziende di marketing ci mettono il carico, pesante come la famosa – e già da me citata – caponata delle undici di sera. Vi basta fare un giro per Tokyo, o dentro i vagoni della metropolitana. Osservate le pubblicità: nonostante siamo in Giappone, la maggior parte delle modelle è occidentale o half (un genitore giapponese e l’altro occidentale)… ad ogni modo, sempre bianca. Si, si, ci sono delle eccezioni, ma molto rare.
Tralasciando per un momento la questione del colore della pelle, se si tratta di pubblicità di palestre, puoi stare certo che non vedrai mai nessun profilo orientale (a meno che non si tratti di Yoga): sembra che noi occidentali siamo tutti rinchiusi a farci i muscoli, salvo poi che la realtà sia che abbiamo la panza da birra e che ci venga vietato l’ingresso per quel piccolo tatuaggio che abbiamo sulla schiena, e che fai di noi dei pericolosi yakuza.
Skincare giapponese per una pelle bianca
Va bene la prevenzione. Va bene la pelle bianca, se proprio piace. Ma nascondersi dal sole tutto l’anno per poi imbottirsi di pasticche di vitamine – di cui si ha un’ovvia carenza – per non esporsi mai ad un raggio di luce, mi sembra un’esagerazione. Se dovessi recarti in un drugstore o supermercato giapponese osserva l’assurda quantità di flaconi di vitamine in vendita. Va anche detto che il prezzo di frutta e verdura spesso incoraggia a comprare tali vitamine per non pesare troppo sul portafogli.
Ma torniamo a noi. Vuoi sapere cosa usano le donne giapponesi per proteggere la propria pelle dal “nemico” sole? Ecco (due robette proprio):
Ombrello con protezione UV
Perché anche quell’unico raggio di sole invernale è tuo nemico.
Guanti che coprono le braccia intere (o quasi)
Il guanto è come il tubino nero, non deve mancare mai, neanche a luglio con 30 gradi.
Visiere con protezione UV
Quasi sempre indossato da signore in bicicletta: ti senti come se fossi in un apicoltura, però senza api e senza miele.
Maschere di stoffa che coprono il viso
Talebane no, protette sì.
Crema sbiancante per detergere il viso
Basta cercare la scritta Whitening… ci sono creme, tonici, washing, cipria… Michael Jackson chissà che avrebbe dato per averle tutte. Va specificato che le creme sbiancanti giapponesi non contengono acidi, effettuano una ridistribuzione della melanina (più di questo non so) e sono considerate di alta qualità.
(Questa è una linea molto buona.)
Se non hai la pelle bianca ci dispiace, però…
Non ho nessuna esperienza diretta a riguardo e non entrerò troppo in merito, ma voglio raccontarti due episodi “curiosi” – in realtà vorrei scrivere “tristi”- che mi sono stati raccontati da due persone diverse che vivono a Tokyo.
Queste due persone non si conoscono ed hanno entrambe due amiche che lavorano in due scuole d’inglese per bambini, situate a Tokyo. Sarebbe meglio precisare che “lavoravano”. Queste due ragazze provengono dall’America Latina e non hanno la pelle chiara. Nonostante l’alto livello d’inglese ed anni d’insegnamento alle spalle, dopo un mese di prova non sono state riconfermate. La motivazione? Identica: “Il vostro aspetto non è occidentale e qualche genitore si è lamentato… si sentono confusi… diciamo che preferirebbero qualcuno con la pelle più chiara…”.
Una delle persone che me lo ha raccontato ha anche aggiunto “Se tu, ad esempio, inviassi il CV, con il tuo aspetto ti prenderebbero di sicuro, anche se non hai un livello troppo alto di inglese”. Mi sono vergognata moltissimo.
Se ti va, puoi leggere (in inglese) questo dibattito su Quora o questo articolo. In Internet si trova del materiale a riguardo (purtroppo).
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Da Tokyo è tutto, またね!
Beronika
Grazie mille, il tuo blog è perfetto! Fa ridere, riflettere e commuove a tratti Continua così ❤️
Valentina al momento in lunga vacanza in Giappone
Grazie mille Valentina 🙂 Mi sono trasferita da poco in Spagna, non so se continuerò con i contenuti sul Giappone, ma il tuo commento mi ha fatto davvero piacere! Buona lunga vacanza in Nipponia 🙂