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Spiegare il giapponese keigo con Chiara Ferragni

Chiara Ferragni e acqua Evian, fonte: Gossip.it

Oggi ero nello spogliatoio della mia fantastica palestra giapponese e ad un certo punto ho avuto un lampo di genio, così, dal nulla. Due neuroni del mio diabolico cervello hanno unito due pensieri: il linguaggio giapponese keigo e Chiara Ferragni.

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Quando studiavo ingegneria odiavo non capire dei concetti. A volte mi sentivo stupida, perché non riuscivo a estrapolare il vero significato delle “cose”. Poi ho capito che le “cose” bisogna saperle interpretare con esempi pratici che consentono, inoltre, di poterle ricordare.

Cos’è il keigo 敬語 ?

I kanji significano 語 (linguaggio) e 敬 (onorifico).

In giapponese esistono varie forme di linguaggio, in cui cambiano i verbi ed i prefissi che si aggiungono agli oggetti. È complicato anche per gli stessi giapponesi. Il keigo “esagera” quando si parla della persone “più in alto” (ad esempio: il capo, una persona anziana, Chiara Ferragni) e dei loro oggetti, mentre “svaluta” ciò che riguarda i soggetti “più in basso” (ad esempio: un cameriere che sta servendo dei clienti, una persona di età inferiore ad un’altra, una persona che sta facendo un colloquio… ect).

Esempio di uso del linguaggio giapponese keigo

Stamattina ho letto un articolo riguardante l’acqua Evian dedicata alla Ferragni – io l’ho provata e …sa di #hashtag – ed ho immaginato di parlare con lei negli spogliatoi della suddetta palestra. Non essendo amica mia, ed essendo Chiara ormai famosissima, ricchissima, e molto più in alto di me anche senza tacco dodici, dovrei parlare con lei utilizzando un linguaggio di un certo calibro. Immaginiamo che io e La Chiara fossimo in Giappone ed io volessi lasciarle il mio armadietto perché vedo che gli altri sono tutti occupati. L’approccio in keigo – questo tipo di linguaggio onorifico, per l’appunto – sarebbe il seguente.


BERONIKA: Egregia, illustre, luminosissima Sig.ra Ferragni – non la chiamo con il cognome del marito perché è una donna moderna, ed il suo cognome vale sicuramente di più – potrei avere l’onore di cederle il mio umile armadietto pieno di panni di Uniqlo e Decathlon, che, eventualmente riempito dei suoi incredibili e preziosissimi Vestiti, acquisirebbe valore catastale?

CHIARA: No… grazie bella, io sono cliente Premium.

BERONIKA: Oh, sono una stupida. Le chiedo perdono dal profondo del mio pelosissimo cuore. Se non disturbo vorrei cogliere l’occasione per dirle che la sua preziosissima Acqua Evian, venduta al pubblico alla modica cifra di 8 euro e realizzata in plastica diamantata, è un miraggio che spero di raggiungere presto, per donare un senso alla mia insulsa bottiglietta in vetro riempita con l’acqua del rubinetto di casa mia.

CHIARA: Grazie!

BERONIKA: Ora vado a stenderle con le mie – non-smaltate e piene di pellicine – mani il tappeto rosso dove i suoi passi Gucci-felpati la condurranno alla luminosa cabina Premium.


Capito?

2 commenti su “Spiegare il giapponese keigo con Chiara Ferragni”

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