La sicurezza di una città come Tokyo è invidiabile.
Circa un anno fa ero ad un evento e stavo chiacchierando con delle ragazze giapponesi. Avevo il mio ormai inseparabile zaino di Anello, una marca conosciutissima qui.
La Pina di Radio Deejay, grandissima appassionata del Giappone, lo sa bene:
Mi chiesero se l’avessi comprato in Spagna. “No, l’ho comprato qui, anche perché a Barcellona non andrei mai in giro con uno zaino”. Mi guardarono con un’espressione pensativa. Che vor dì?. “Non che a me non piaccia indossare zaini, però a Barcellona i furti sono troppo frequenti. Lo zaino è troppo facile da aprire”.
Quella volta che vidi un giapponese vittima di un furto a Barcellona
I giapponesi che vanno a Barcellona li riconosci da kilometri di distanza. Se ne stanno lì, tutti tranquilli, fotografando a destra e a manca, con i loro zainetti in spalla. Nel frattempo, dietro di loro, può succedere che due zingare indisturbate – e sotto gli occhi di tutti i passanti, indifferenti – aprano il suddetto zaino e infilino la mano per accaparrarsi il portafogli.
Quasi sempre l’operazione riesce. Altre volte una delle osservatrici è una certa Beronika, che nell’intento di cambiare il mondo cerca di avvertire il malcapitato. “Ehi!Psss, psss!”. Il ragazzo, ignaro di tutto, entra in un hotel, lasciando le zingare senza bottino per mancanza di tempo. Ben vi sta.
Le due signore non rimangono di certo indifferenti, e si girano verso Beronika, la quale invece di girare gli assenti tacchi delle sue Converse, le fissa a sua volta negli occhi e inizia a fare un gesto con la mano – maledetta italianità – ruotandola all’insegna del furto. Accompagna anche con le parole “Roba, roba“, ovvero “ruba, ruba”, giusto per evitare equivoci. V’ho viste, care signore. Le zingare, in tutta la loro antitesi alla giapponesità, la fissano e urlano “Che vuoi?!Non ci guardare!” seguito da un fallito tentativo di sputarle addosso.
Quella ero io nei primi mesi a Barcellona. La Sailor Moon delle Marche che credeva di dare un buon esempio, senza sapere che fare qualcosa del genere in una delle città con più furti in Europa vuol dire invecchiare pensando di cambiare qualcosa.
A Barcellona non conosco una singola persona che non sia stata derubata: mio padre in metro, la mia amica in metro, io in biblioteca (#santamiseria), mio marito di notte in alcune vie del centro, e l’elenco è davvero infinito.
Il commissariato di Barcellona ha più visite che il profilo Instagram di Selena Gomez.
A Tokyo esistono i furti?
Tokyo… È il paradiso. Sai quanto stress risparmi, sapendo che non c’è rischio di essere derubato? È una sensazione inspiegabile. Ho visto gente correre dietro qualcuno a cui era caduto un pacchetto dalla bici; una collana appesa in un bagno del parco di Yoyogi, lasciata lì da qualcuno nella speranza che la ragazza tornasse a cercarla; un portafoglio per terra, lasciato lì perché il proprietario tornasse indietro a riprenderselo. Ho visto borse dimenticate nelle metro durante la rush hour e tornate intatte al possessore; biglietti del VR zone di Shinjuku sparire dalla mia tasca – caduti non so come – ma poi ritrovarli ad aspettarmi al bancone grazie a qualcuno (e guarda che erano senza nome, cioè qualcuno avrebbe potuto giocare al posto mio senza problemi). Insomma… #hovistocose
Il seguente video è un esperimento sociale, guardatelo.
Una pratica molto comune quando si va a prendere un caffè in posti affollati, è quella di riservarsi il tavolo e poi andare a ordinare. Normalmente si lascia lo zaino sul posto, o addirittura l’iPhone sul tavolo (giuro, non esagero).

Starbucks Tokyo, prendendo posto
Quando è stata l’ultima volta che vi siete sentiti così sicuri? Quando sono tornata in vacanza a Barcellona, col cavolo che mi sono portata lo zaino. Ma proprio mai nella vita. Borsa davanti, braccia conserte, protezione IPX5. No scusa, quello è il grado di resistenza all’acqua del mio speaker bluetooth.
Se mai veniste in vacanza in Giappone vi dico due cose:
- Rispolverate il vostro vecchio zaino Invicta (ogni italiano ne ha almeno uno in casa). Fate rivivere l’italiano che è in voi!
- Se doveste venir derubati, vi prego di contattarmi perché davvero, di così sfigati non ce n’è.